ASICS Austrian Women’s Run è la corsa a Vienna con una presenza di 30mila donne. Suddivisa in corsa di 5K, 10K e Nordic walknig.
Non ho scelto a caso. Correre la mia prima gara ufficiale (con pettorale e chip) dopo il parto circondata da donne mi rendeva orgogliosa di quello che stavo facendo.
Non una distanza lunga, 10K, ma io arrivavo da 41 settimane di gravidanza, 22 chili presi (persi 16, me ne mancano 6), e 7 mesi di Baby Anna.
Siamo partiti da Trieste, tutta la banda, Baby Anna, il papà ed i nonni. La nonna ha corso con me.

Organizzazione Austriaca a dir poco eccezionale, nel Prater domenica hanno gravitato più di 30 mila persone e mai ho avvertito la sensazione di poca organizzazione, confusione o attesa.
Abbiamo preso due appartamenti a ridosso del parco, muovermi con lo stroller di Anna un gioco da ragazzi e vedere quanti bambini ci fossero nel parco mi riempiva di gioia.
Il giorno pregara ho fatto 5 ore di macchina, ma camminato per 8 chilometri. E bevuto tantissima acqua.
La sera una cena leggerissima con una quota di carboidrati e una quota proteica adatti allo sforzo che avrei intrapreso il giorno successivo.
Baby Anna ha dato la sveglia alle ore 5, ovvero 5 ore e 30 prima della gara. Avrei dovuto fare quindi due colazioni.
La prima a base di fette biscottate, marmellata, caffè. La seconda frutta secca e banana. A mezz'ora circa prima della gara ho usato un gel. Non volevo arrivare affamata.
Alle 8 ho conosciuto tutta la banda degli Asics Frontrunner Austriaci e le ragazze dagli altri stati: Francia, Polonia, Germania, ...
E rivisto Andy Astfalck, il nostro fotografo ufficiale, già conosciuto al meeting di Firenze. Un uomo di sport e di cuore prima di essere fotografo. Lui coglie le emozioni di noi che corriamo. Lui ha aspettato me, arrivata ben dopo le altre perché sapeva quando io ci tenessi.
Instragram non è solo un social network di foto. Instagram, se usato con criterio ti permette di stabilire connessioni e di instaurare relazioni. Sta poi nella vita di tutti i giorni saperle collocarle per attivare il rapporto reale. E così è stato per me domenica, non mi è sembrato di incontrare persone nuove, ma di rivedere compagni di squadra.

Essere un Asics Frontrunner mi sta dando delle incredibili opportunità la prima su tutte conoscere persone fantastiche.
Quando ami devi amare forte.
Quando corri devi correre forte.
E per forte non intendo veloce.
La forza è una capacità, la velocità lo è, il prodotto di forza per velocità dà la potenza.
Io devo ancora esprimere la mia potenza, ma per ora vi garantisco che corro forte, e amo forte.
Sono entrata in griglia con mia mamma, lei corre forte e pure veloce, è arrivata 15a di categoria, quindi prima di me.
Io ho corso per arrivare, per tagliare il mio primo traguardo dopo il parto.
Un’onda arancione mi ha accompagnato, donne di tutte le età, alte, basse, bionde, more ecc tutte bellissime, tutte che correvano.
Non ho sentito fatica. Un po’ di fastidio con gli short, devo perdere ancora qualche chiletto, non sono abituata alle cosce che si “sfregano”.
Al chilometro 4 mio marito, mio papà e il mio cuor Baby Anna (che ronfava) a farmi il tifo.
Il percorso si è svolto dentro il parco, ombreggiato e con tre punti ristori fornitissimi di acqua e sali.
Al km 9 sapevo che avrei trovato gli Asics Frontrunner a farmi il tifo e speravo di vedere Andy, per avere una foto bellissima, ma sapevo che il mio passo di 7min al km fissi lo avrebbe fatto aspettare e magari era impegnato con le altre già arrivate.
E invece Andy era li pronto a cogliere la mia felicità, la mia gioia di poter dire Sono Tornata. E con me sono tornati i miei racconti e le facce Sergoniane.

Arrivata!
Mamma, che corsa!
All’arrivo ho trovato l’abbraccio dei miei cari?
...
Non esattamente, ho trovato una medaglia stupenda ed una ragazza che mi ha dato una rosa.
30mila rose consegnate e senza spine.
Baby Anna e il papà su una panchina (distante dall’arrivo) a mangiare (e aspettavano me per il cambio pannolino).
Mia mamma arrivata 6 minuti prima persa per il suo poco senso di orientamento.
Mio papà, che facendoci credere di cercarci, in realtà si stava facendo un mega panino, ma lui nega. Del resto è la prima volta che non corre, ma che deve aspettare.
Il prossimo anno noi ci saremo sicuro, io magari sarò pronta a correre non solo forte, ma anche veloce, e far esplodere la mia potenza. Che detta così suona un po’ come una minaccia per il pianeta.
Io mi sento super eroe, e gli occhi di mia figlia quando nel vedere la medaglia me lo fanno credere.
Il suo pensiero è mangiarsela la medaglia, il mio è correre di nuovo per regargliene un’altra.
Segnatevela in agenda, e se siete uomini segnatevelo come regalo da fare, anche se la vostra compagna non corre, abbiamo un anno di tempo per prepararci e mi metto a disposizione per fare da “guida” ad una delle esperienze più belle della mia vita.
Quando corri, corri forte!
Scritto da

ALESSIA SERGON
Community Manager - Chinesiologa da TRIESTE
Club: IL CORSO DI CORSA
Allenatore: JULIA JONES