Pensare alle GT 1000 mi fa tornare alla mente la canzone di Ligabue “Una vita da mediano”. Sono scarpe che nel mercato vengono sempre un po’ bistrattate, vuoi per la forma di razzismo nei confronti della pronazione, vuoi perché non sono mai state le prime della classe e il marketing non le ha mai messe in copertina. Che poi il marketing, ovviamente, fa quello che il mercato richiede.
Le gloriose Kayano si sono ricavate uno spazio di mercato decisamente ampio, pur essendo anch’esse per pronatori, ma rappresentano la punta dell’iceberg per la casa di Kobe: massima pronazione, massima protezione, pesi massimi, pesi lenti.
Le GT 1000 invece si rivolgono proprio al settore mediano: pronatori ma non pronatorissimi, veloci ma non velocissimi, leggeri ma non piume. Che dire: mi sento assolutamente legato a questa scarpa perché ci sono dentro fino al collo. Ho iniziato ad usare le GT 1000 grazie al merito della nostra guida tecnica, il Giorgio Garello, ritenuto pubblicamente uno dei massimi esperti di prodotto e con una lunghissima esperienza di corsa come atleta.
Mi guarda durante un meeting #AsicsFrontRunner e mi dice - senza troppi margini di dubbio - usa le GT 1000. Quando un Garello dice una cosa in quel modo, non c’è che dire: OBBEDISCO.
La GT 1000 è una scarpa medio veloce, leggera, dedicata ad atleti medio veloci. Medio veloci, nel linguaggio dell’atletica e nell’endurance, significa chi corre almeno sotto i 5, tanto per fare chiarezza (che non è assolutamente poca roba!!!).
Il fulcro storico della scarpa è il supporto mediale che, in piena filosofia ASICS, cerca di non essere invasivo a essere tutelativo nei confronti dell’atleta che ha un appoggio leggermente pronatorio, per motivi meccanici o per motivi di stanchezza. Proprio questo tipo di approccio la rende una scarpa perfetta anche per corridori “medio veloci” che mirano a gare di lunga distanza (dalla 21 in su) che vogliono quell’aiutino quando gambe e piedi perdono la freschezza, con conseguenza una rullata peggiore e un aumento del tempo di appoggio del piede a terra, che si traduce in un peggioramento del trauma.
Con la GT 1000 5 è stato assoluto amore: lo scorso anno mi ha accompagnato nella preparazione della Venice Marathon, dove poi ho corso con le Noosa FF per timore della pioggia. Quest’anno ho preparato la prima metà della Firenze Marathon con le GT 1000 6, sostanzialmente un restyling estetico del modello precedente. Gli ultimi due lunghi invece li ho fatti con le GT 1000 7, per la maggior parte su strade bianche, come il capitano Stefano Baldini mi ha consigliato. Così l’argine dell’Adige (a Rovigo le chiamiamo Banche dell’Adige) è diventata la mia pista dall’allenamento. Non vi nascondo un certo timore le prime corse d’assestamento con le GT 1000 7 prima dei lunghi.

Questa versione infatti cambia moltissimo rispetto alla prima:
- Introduzione del FlyteFoam Lyte nell’intersuola anteriore, per consentire più leggerezza rispetto al precedente EVA tradizionale, più spinta e più durata, soprattutto per il mantenimento del supporto della scarpa nei lunghi
- Nuova suola 3-D Full Contact, in linea con i nuovi prodotti ASICS: non c’è più il tradizionale scanso a metà scarpa, ma viene comunque mantenuto il Trusstic System, ovvero l’elemento rigido per il controllo dell’appoggio e il supporto pronatorio
- Un nuovo supporto interno per il piede
- Un nuovo mesh (tela) più traspirante
- Suola con grip migliorato (ancora non ai livelli “superiori” delle RoadHawk FF2)
Che dire: fatta uscita di una decina di km (dopo averle portate una giornata in ufficio) per capire di che pasta erano fatte. Rimasto impressionato da come le novità tecniche trasformino la scarpa rendendola più rigida e più reattiva. Probabilmente chi era abituato ad una scarpa più “generosa” non trova in questo modello una valida risposta. Chi invece cerca una scarpa performante leggera e in grado di spingere quando le gambe spingono è assolutamente il benvenuto.
Non contenta ASICS ha pensato anche alla stagione invernale e ha introdotto un modello di GT 1000 7 nella spettacolare famiglia Solar Shower (o Solar Pack): non è solo questione di colori che richiamano l’aurora boreale e le diverse tonalità del cielo che variano in base a temperatura e altitudine, ma di una scarpa dedicata all’inverno, all’umidità, al buio. La suola infatti è rivista e acquisisce più grip e più aggressività. L’interno scarpa, soprattutto in zona collo del piede, vede una nuova imbottitura “felpatina” che è un vero toccasana, specie per chi abita in zone fredde e umide.

Che dire: per qualche mese le mie GT 1000 7 tradizionali sono state messe a riposo e dopo la maratona di Firenze e quarantaduechilometri sotto la pioggia e le pozzanghere senza fare una piega se lo sono proprio meritato. Finché non torniamo sopra i 5° C penso continuerò a sfruttare il benessere delle Solar Pack, che tra l’altro sono davvero bellissime. Per i più esigenti mi segnalano dalla regia che ci sono anche nella versione G-TX in Goretex e suola “cattiveria” come le Solar ;)
Grazie ASICS, ancora una volta hai fatto contento un runner e non l’hai deluso!
Scritto da
Riccardo Mares
Chief Operating Officier da Rovigo
Gruppo di età: M45
Club: Run It
Allenatore: Laura Biagetti