Sono le 4 di mattina, sono in aeroporto, la festa è finita da poco. Voglio scrivere ora, prima che l’adrenalina svanisca, prima che il sogno si spenga, prima dell’alba, prima di tornare in Italia.

Oggi abbiamo corso la Maratona di Parigi, l’ultima di 10 maratone.

Siamo partiti venerdì 5 aprile da Londra, dieci persone, provenienti da dieci diverse nazioni, con un unico scopo, correre fino a Parigi, dieci maratone in dieci giorni.

Un’avventura epica, un viaggio incredibile che ci ha portato a correre lungo il Tamigi, attraversando la campagna inglese, colline disseminate da migliaia di pecore, sentieri infiniti nelle nebbia, interrotti solamente dai cacciatori e dai loro cani.

Siamo arrivati alle bianche scogliere del Sud, alte e imponenti, dove il vento soffia così forte che a stento ci si regge in piedi. Abbiamo attraversato la Manica con il traghetto, seguendo le rotte dei gabbiani verso l’Europa, come se fosse un miraggio. In Francia abbiamo seguito il corso ondulato della Senna, la nostra guida verso Parigi, tra sterminate distese gialle di colza e boschi così fitti da fare paura. Da perfetti sconosciuti siamo diventati un gruppo di amici inseparabili con un sogno comune. Abbiamo attraversato mille difficoltà, sbagliato più volte la strada, corso per ore intere sotto la pioggia, il freddo e il buio. Ci sono stati momenti di immensa gioia condivisa e di completo sconforto e stanchezza, ma la nostra luce non si è mai spenta.

Insieme ci siamo aiutati l’un con l’altro, dandoci la carica e l’energia per superare ogni ostacolo.

Ho ancora nella testa la musica di Chariots of fire prima dello start della maratona, le risate dei miei amici, i baci e gli abbracci. Brividi.

Ho ancora le lacrime agli occhi nel pensare all’ultimo chilometro insieme, così felici di aver concluso l’impresa ma tristi allo stesso tempo per la fine dell’avventura. Noi, così diversi uno dall’altro, ma con quella scintilla di vita, così rara da trovare. Persone con un normale lavoro che guardano oltre la normalità e cercano continuamente nuovi traguardi da raggiungere.

Siamo stati argento vivo, muscoli e risate.

Ho le gambe a pezzi, ma il cuore colmo di gioia e non riesco a trattenere le lacrime perché questa cosa rimarrà nella mia testa, nei miei muscoli e nel mio cuore per sempre.

Insieme, abbiamo fatto qualcosa di eccezionale.

Insieme, abbiamo corso da Londra a Parigi.

Scritto da
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Marco Scanziani

Restauratore di opere d'arte da Milano

Gruppo di età: 30-35
Club: Cus ProPatria Milano

La mia disciplina
Maratona Mezza Maratona Trail run Ultra trail run triathlon su distanza olimpica 10 km

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