La GLIDERIDE™, nata nel 2019 e simbolo della famiglia Ride destò grande scalpore per la sua forma insolita, la punta all'insù e soprattutto l'altezza della suola fuori dal comune, almeno fino ad allora!
Si perché di suole alte, con forme “sbananate”, curve e chi ne ha, più ne metta, ne abbiamo viste davvero tante, da quel momento in poi, ma chi ha rotto l’abitudine è stata sicuramente lei.
Ok tutto bello, ma…
C’è sempre un “ma” in tutto, ed in particolare nel panorama dell’esigente e sempre più attento popolo dei runner! Come tutte le innovazioni l’impatto spacca il pubblico, c’è chi resta entusiasta e chi è scettico, chi ci prova e chi invece dice no per partito preso!

Soprattutto poi, (per fortuna), c’è chi da sempre
UNA SECONDA CHANCE,
come me, e perché dico questo,
perché io sono stato tra quei runner che ci hanno provato ma proprio non è scattato il feeling con la GLIDERIDE™, nella sua prima edizione,
chissà, forse non ero ancora pronto,
forse come in tutte le cose ( ;-) ) noi uomini maturiamo più tardi,
ed in questi ultimi due anni mi sono dedicato con molta più attenzione alla corsa, cercando di migliorare in tutti gli aspetti, non solo quelli fisici ma anche tecnici e di capire che spesso probabilmente una scarpa, soprattutto quando è “particolare” va assecondata.
Così all’uscita della GLIDERIDE™ 2, non ho indugiato e subito ho fatto mia la nuova nata della famiglia RIDE, nonostante il poco feeling con la precedente edizione e soprattutto per capire come potevo sfruttare il potenziale di questa scarpa.
Mai scelta fu più azzeccata,
lo scarso feeling con la vecchia edizione è solo un lontano ricordo, la GLIDERIDE2, per quanto mi riguarda, da tutt’altre sensazioni. Uno dei principali mantra delle review di una scarpa da running è
“ogni pensiero, sensazione, stato d’animo dopo l’uso di una scarpa è soggettivo”,
quindi prendete queste mie parole con la consapevolezza che ciò che può essere vero per un runner non può esserlo per un altro che ha magari stile di corsa, peso e corporatura diversa, o che semplicemente si aspetta sensazioni differenti.
Intanto vi racconto il mio pensiero sulla GLIDERIDE2™, è sul perché diventata una delle mie scarpe preferite.
Comincio innanzi tutto con il dire che oggi 19 settembre mentre scrivo questa review verificando il mio diario di corse, dove annoto puntualmente allenamento dopo allenamento le sensazioni, ed anche quale scarpa ho usato per correre, la GLIDERIDE2™ ha all’attivo 178 km, fatti soprattutto di corse di lunghezza media, con un chilometraggio tra i 10 ed i 20km.
Credo che sia giusto avere macinato diversi chilometri con una scarpa prima di dare un giudizio e consigliarla a qualcuno che mi possa leggere. Questa volta, vista l’esperienza non proprio felice con la precedente edizione, ho voluto “stressare” la scarpa e capire se realmente era la scarpa che mi aspettavo.
Riprendendo gli aspetti da cui partivo, il feeling scarso con la 1° edizione, era causato soprattutto dall’altezza delle scarpa.
La caratteristica della GLIDERIDE2™ resta il drop 5mm/5mm, come per la 1,
ma tutt’altra sensazione di stabilità in questa nuova edizione grazie a due fattori:
- Base più larga
- Conchiglia per il tallone interna

La base allargata dona una maggiore stabilità oltre che una più grande base di appoggio, la conchiglia interna dona alla caviglia maggiore supporto, e quindi è sparita la sensazione di mancato equilibrio che
avvertivo prima.Altro punto particolare, la GUIDESOLE™, caratteristica come detto, che ha fatto la storia di questa scarpa, che permette una rullata più fluida ed efficace, riducendo di meno lo stress muscolare nella spinta, senza dubbio la Glideride™, è una scarpa apprezzata da chi tende ad appoggiare maggiormente la parte posteriore della pianta del piede, io da sempre ho avuto un appoggio di mesopiede, tendente più all’avampiede che al tallone, ma come detto per apprezzare maggiormente e capirla realmente, ho cercato di assecondarla, cercando di poggiare la pianta del piede maggiormente sull’asfalto.
Et voilà, eccola lì la sensazione di spinta, in effetti, la rullata la percepisci migliorata, probabilmente anche per un peso ridotto rispetto alla precedente edizione, anche grazie alla rimozione del GEL nella parte posteriore della scarpa, perché il tempo trascorso sul tallone in fase di appoggio è minore rispetto al solito grazie alla forma “basculante” della suola.

Ho usato la scarpa, nei miei allenamenti in cui volevo avere un’andatura, media e possibilmente lineare, i classici allenamenti fatti in settimana tra i lavori più veloci, in cui cerchi una corsa per lo più fluida e poco stressante.
I materiali dell'intersuola il Flytefoam™ nello strato superiore e Flytefoam Propel™ in quello inferiore, restano gli stessi della prima edizione, donando leggerezza e ammortizzazione (nella versione per uomo, la schiuma risulta più densa, dato il peso maggiore dell'uomo rispetto alla donna), mentre la tomaia in Engineered Jaquard Mesh™ risulta più resistente rispetto alla prima edizione che ha lamentato da diversi runner una eccessiva fragilità.
Consiglio, a parer mio, la scarpa per un uso su strada e su percorsi per lo più lineari, anche se grazie alla suola più larga si percepisce maggiore stabilità, le curve vanno sempre affrontate facendo attenzione all’appoggio, anche se sentire la caviglia ben salda ti da sicuramente maggiore confidenza.
La Glideride 2™ è una scarpa per uso “regolare”, anche per distanze lunghe, la percezione che ho avuto utilizzandola e rivedendo le metriche del mio allenamento, è di un adeguamento della mia corsa che mi ha permesso di avere tempi al chilometro molto regolari man mano che aumentavo la distanza, a conferma del motto che contraddistingue questa scarpa:
“corri più lungo, consumando meno energie” !
GLIDERIDE™ 2
È scientificamente dimostrato che la scarpa GLIDERIDE™ 2 fa risparmiare energia ai runner nelle corse su lunghe distanze. R...
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Antonio Sinisi
IT Business Analyst da Bologna
Club: Polisportiva Porta Saragozza Bologna
Allenatore: Vincenzo Grande