Erano 50 giorni che aspettavo questo momento, ogni mattina mentre sorseggiavo il caffè, spostavo la tenda della cucina e osservavo il Gigante, Iddu, la Montagna o "semplicemente" l'Etna, il più grande vulcano attivo in Europa, che sorge nella splendida Sicilia.
In questa fase di Lockdown, il tuo aspetto è cambiato. Ti sei lasciata spogliare da quel soffice abito bianco che indossavi, per tornare a vestire il tuo classico "total black".
Suona la sveglia, questa volta con largo anticipo, mi alzo è ancora buio ma sono già sveglissimo, caffè e classico "buongiorno cari" sui miei canali social, ma è più un "buongiorno fase2!", 4 maggio 2020.
Al contrario di tutti gli altri giorni non mi affaccio...perché oggi ti saluterò da vicino caro Vulcano, giusto il tempo di sistemare l'occorrente e sono in macchina e già la cosa mi sembra nuova.
Ultimi tornanti prima del rifugio Sapienza da dove partirà il mio allenamento.
C’è un bel sole, il termometro segna 12 gradi, l’autoradio suona una di quelle canzoni che non puoi fare a meno di non cantare, Thunderstruck targata AC/DC.
Arrivato a quota 2000 mt, faccio una pausa prima di scendere dalla macchina, levo i pantaloni della tuta e rimango con un completo termico, una giacca antivento , uno zainetto con dentro un paio di panini con la marmellata di frutti di bosco, la mia preferita, riempio le mie due borraccie da 750ml, una con delle maltodestrine, l’altra solo acqua, allaccio le nuove FUJITRABUCO™ LYTE, usate una sola volta nel campo OCR di Nicolosi, uno sguardo alla meta e sono pronto.
Sono emozionato e allo stesso tempo confuso, dopo 50 giorni torno a correre, e sembra la prima volta, una confusione tale che un quadro di Picasso in confronto è un fumetto di Gianluigi Bonelli.
Neanche il tempo di partire e apprezzo subito alcuni aspetti della mia nuova scarpa da trail: l'elasticità della tomaia in mesh e la morbidezza ad ogni appoggio, data da una soletta modellata in EVA, drenante e ben ammortizzata, ma nulla di nuovo, già in occasione dell'allenamento "Spartan" avevo apprezzato molti di questi dettagli. (vedi Recensione)
Il vero effetto "wow" l'ho avuto dopo 2h di salita su pietre, terra a tratti sabbia morbida e pozze di neve sciolta, ciò che rende questa scarpa strepitosa è il grip, la suola è realizzata con la gomma Asics Grip, mescola con performance di altissimo livello.
Dopo 1100 mt di dislivello sono ad un passo dal cratere centrale e a qualche centinaio di metri dalla fumata caratteristica di un vulcano attivo, il terreno è caldo con sfumature gialle causate dallo zolfo, che oltre a dare colore alla terra, dona anche un forte odore all'aria, i miei piedi sono ancora reattivi, comodi e ben predisposti a continuare, ma soprattutto non sento la schiena sollecitata come in precedenti occasioni, la forma curva della scarpa, migliora lo stile di corsa e permette di proiettare il baricentro più avanti, l’avampiede lavora di più ed evita sovraccarichi alla schiena.

Alla fine dell'allenamento porto a casa 3h di trail con d+1200 mt, una fotocamera piena di foto bellissime che immortalano tutta la mia emozione nel tornare a correre, solo e in totale libertà, ma soprattutto la consapevolezza di aver trovato nelle Fujitrabuco Lyte una solida compagna di avventure.
Scritto da
Alessandro Garozzo
Allenatore e responsabile marcia del Centro Sportivo Aeronautica Militare, allenatore AEC Fidal, istruttore Functional training presso Polisportiva informa, personal coach, istruttore FIOCR da Roma / Catania
Gruppo di età: 35-39
Club: TANA delle Tigri GRX Academy