Che si tratti di allenamento o alimentazione, il segreto è la costanza. Avete scelto di correre una maratona, dunque servono impegno ed una grande onestà verso se stessi, ma soprattutto rispetto nei confronti dell’obiettivo.
Ricordo ancora con particolare emozione quando, nel 2016, fui costretta a rinunciare alla mia prima maratona: la Maratona di Roma. Una brutta pubalgia fermò i miei allenamenti a 10 giorni esatti dalla gara e schierarmi ugualmente in griglia non fu nemmeno in discussione perché a stento riuscivo a camminare o sedermi /sdraiarmi senza sentire molto dolore. Volevo portare a casa un bel ricordo e che la mia prima maratona fosse un divertimento, non un incubo. Avevo già biglietti del treno pronti ed alloggio prenotato, quindi decisi di partire e trascorrere un paio di giorni a Roma godendomi la città e la gara anche se da spettatrice. Quel 10 Aprile 2016 passai circa 5 ore letteralmente incollata alle transenne a pochi metri dall’arrivo. Una delle cose che preferisco in assoluto delle gare è che la stragrande maggioranza dei partecipanti è costituita da amatori: persone che come me corrono per passione, conciliando la preparazione col proprio quotidiano. Quel giorno ho visto arrivare tanti, tantissimi atleti: tutti (TUTTI) arrivavano a quegli ultimi 195 metri giustamente affaticati dallo sforzo ma fieri, fierissimi. Ricordo di aver applaudito e fatto il tifo per ore, sgolandomi e pensando che avrei preso la mia rivincita l’anno successivo (cosa che ho fatto, e non lo dimenticherò mai). Non sono una professionista e per me la corsa è la “corsa di tutti”, cioè quella passione che ognuno di noi incasella nella propria routine e rende unico e particolare ogni traguardo tagliato. Ogni volta che passiamo sotto quel gonfiabile celebriamo l’impegno e la costanza che abbiamo avuto nelle settimane di preparazione, il tempo dedicato a stare più attenti alla nostra alimentazione, l’energia impiegata per allenarci, i pensieri che ci hanno fatto compagnia durante gli allenamenti e (soprattutto) in quei 42,195km.
Avete identificato il vostro punto di partenza, il percorso ed il vostro obiettivo come abbiamo visto settimana scorsa? Bene, organizzate al meglio le settimane che vi separano da quella medaglia e fatela vostra!
Avete iniziato un piano nutrizionale ad hoc, magari seguiti da un professionista? Sceglietelo in modo consapevole e seguitelo nel modo più costante possibile e con feedback costanti, prendendovi 1-2 pasti alla settimana di ricarica (un modo più tecnico di chiamare il “pasto libero”) ed avendo fiducia nel percorso. Spesso mi viene chiesto cosa mangiare prima/durante/dopo. Per gestire una gara di corsa su lunga distanza non è sufficiente curare l’alimentazione nei giorni o nella settimana precedenti: bisogna farlo per mesi e capire anche come farlo durante la prestazione, perché il corpo è un allievo straordinario ma ha i suoi tempi di apprendimento - a differenza del cervello, che (sto imparando in questi mesi) sostanzialmente fa quel che gli si dice di fare. Approfondiremo il pre/durante/post gara nelle prossime settimane.
Compatibilmente con gli impegni quotidiani, programmate l’orario di allenamento e gestite l’alimentazione (ed il recupero) di conseguenza. Sapere in anticipo cosa mangiare e quando, in funzione dell’orario di allenamento, vi consentirà di gestire meglio le vostre carte ed evitare di trovarvi di fronte alla dispensa e mangiare (o bere) la prima cosa che capita. Siate chirurgici, precisi e meticolosi: state ricamando la vostra impresa, prendetevene cura a partire dai dettagli, da quelle cose che sembrano meno importanti ma lo sono eccome. E’ un pò come il punto croce: l’estetica del risultato finale è importante, ma il vero top di gamma è quando girate la tela e i punti sono tessuti in modo ordinato e regolare su tutto il ricamo.
Spesso si sente dire che la maratona è una metafora di vita: è verissimo. Pianificare un traguardo del genere aiuta a rendere più produttiva la quotidianità. Un proverbio russo recita: “Se vai a caccia di due conigli contemporaneamente, non ne prenderai nemmeno uno”. E’ tutta questione di focus, quindi pianificate e concentratevi. E se serve aiuto per capire come mantenere il focus per ottenere risultati straordinari, vi consiglio caldamente questo libro che mi è stato regalato l’anno scorso: “The one thing”, di Gary Keller e Jay Papasan. Vi illuminerà su come avere uno stile di vita migliore, essere più produttivi e (in definitiva) ottimizzare il tempo per averne di più da dedicare a ciò che amate: corsa inclusa, ovviamente.
Foto Cover: Daniele Furlanetto
Scritto da
Elena Araldi
Biologa Nutrizionista da Milano
Club: A.S.D. Pfizer Italia Running Team
Allenatore: Julia Jones