Sono anni che mi dico “voglio fare il sentiero delle Orobie, almeno la parte orientale, quella che sento più mia perché della mia valle” ed è arrivato il momento!

Per chi non sapesse cosa sia il “Sentiero delle Orobie”, questo incantevole cammino attraversa da un capo all’altro la provincia bergamasca e collega tutti i rifugi CAI del versante meridionale delle Orobie. Il “Sentiero” è un affascinante percorso a tappe in quota, media 2.100-2.200 metri, con punte fino a 2.700 metri, che attraversa paesaggi vari e suggestivi sotto tutti i punti di vista, abbelliti da montagne di rara imponenza. Il tratto occidentale inizia dalla Val Stabina mentre il settore Centro-Orientale parte dall’ambiente calcareo della val Canale, per congiungersi nella zona dell’alta valle Brembana, percorrere quella di alta montagna della valle Seriana (il circo dei giganti delle Orobie tra pizzo Redorta e pizzo Coca), attraversare la valle di Scalve, per concludersi nello spettacolare ambiente dolomitico della conca della Presolana, luogo privilegiato dal movimento degli arrampicatori, non solo bergamaschi.

Così lunedì 10 agosto, calzo le mie GEL-FUJITRABUCO™ 8 praticamente nuove, usate solo una volta per ammorbidirle un po’, e con tre amici, si parte alle 6:00 dal comune di Valcanale diretti al rifugio Alpecorte per poi salire decisi al rifugio dei laghi Gemelli. (10km 1000m d+)

Qui ci aspetta il sole che fa capolino dietro le vette, un veloce ristoro e via al Rifugio Calvi, (10km con 300m d+) tutto da correre.

Lo spettacolo del pizzo del Diavolo di tenda, che costeggeremo solo per salire al passo di Valsecca e poi ridiscendere al bivacco Frattini direzione rifugio Brunone.

Tratto lungo e nervoso, fatto di sali scendi per attraversare gole e torrenti , ma con panorami mozzafiato.

Alle 13:00 siamo al rifugio Brunone (12km 900m d+) cambio abbigliamento, una pasta veloce e via per l’ultimo tratto di giornata, il più impegnativo!

Lasciamo il rifugio e saliamo in verticale attraverso sfasciumi di roccia e tratti attrezzati verso “Ol simal”, il punto più alto di tutto il sentiero, 2712m.

Il cielo dall’azzurro che ora si tinge di grigio, e mentre ci accingiamo alla discesa, molto tecnica e attrezzata in gran parte con catene, inizia a scendere qualche goccia. Che poi si fa più decisa, ma infilata la giacca antipioggia, con cautela scendiamo al laghetto di Coca, piccola perla azzurra incastonata tra i giganti Coca , Scais, e Redorta, le tre vette sopra i 3000m delle Alpi Orobiche.

Foto di rito ( ma di foto io ne facevo ogni 5minuti) e via per gli ultimi km in leggera discesa nella verde valletta che ci porta al rifugio Coca, base scelta per la notte (8km 500m d+).

Concludiamo la prima giornata con circa 40km e 3000m d+ di fantastica avventura.

L’indomani un amico preferisce fermarsi (il giro non è per tutti, è un mix di coraggio e resistenza e va affrontato convinto e in sicurezza), così dopo una bella colazione, alle 7:00 si parte, salendo subito verso il passo del Corno, sentiero tutto in costa, ma che raggiunto, ci mostra il fantastico panorama del lago nella conca del Barbellino!

Giù in picchiata e raggiungiamo il rifugio Curó (7km 550m d+) . Veloce ristoro e via verso la tappa più lunga (20km 1050m d+), in gran parte da corre, che ci porta prima al passo delle Miniere, poi attraversando una grande vallata di pascoli erbosi fin al spasso della Manina, e da qui, su per sentieri fatti di pietraie, a costeggiare tutto il fianco del monte Ferrante per arrivare in leggera discesa al rifugio Albani.

Sono le 14:00 panino, birra, e pronto ad affrontare il pezzo più tecnico(10km 300m d+)

Ci ha raggiunto anche mio padre, esperto di ferrate, e con lui partiamo in direzione passo della Porta, via ferrata attrezzata con scalette e catene su pareti verticali che ci porta in cima al pizzo Visolo!

Carlo beltrami blog agosto

Il tratto più emozionante, una finestra sulla Regina, la Presolana, scalata solo la settimana prima.

Da qui tutta discesa, con tappa birra alla baita Cassinelli, prima di concludere gli ultimi km del nostro fantastico giro! (Totale 75km 5500m d+ 18ore).

Sono emozionato, rimarrà un ricordo indelebile, ma ho già voglia di rifarlo, nel senso di percorrenza opposto!

E naturalmente sempre con le mie GEL-FUJITRABUCO™ 8 ai piedi, ottime sia nel tecnico che nel corribile, e super protettive!!!

Carlo Fujitrabuco 8

Alla prossima

Carlo Pastry runner

Scritto da
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Carlo Beltrami

Pasticcere da Bergamo

Gruppo di età: 43
Club: La Recastello Radici Group
Allenatore: Me stesso e a volte Mimmo

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