
Ciao Michele , tu che sei un grandissimo comunicatore, dovessi dare un titolo a tutto qello che hai vissuto?
"100 voci, una passione condivisa: il potere inclusivo della corsa"
Raccontaci il tuo Feel the Comfort Event.
Identità, culture, modi di vivere diversi: tutto fuso in un’esperienza collettiva straordinaria, dove si sono messi in gioco corpo, mente e soprattutto il cuore.
La corsa come linguaggio universale
Durante questi giorni, ho capito che la corsa è un canale di comunicazione incredibile, molto più efficace del mio spagnolo maccheronico o dell’inglese arrugginito: quando si corre insieme, si ride insieme e si fatica insieme, le barriere scompaiono e ci si riconosce come parte di un’unica, grande comunità! E qui, anche un semplice paio di scarpe può trasformarsi in un “traduttore universale” in grado di farci comunicare con chi ci circonda facendoci sentire tutti i benvenuti.

È stato emozionante scoprire che anche se non conoscevamo quasi nessuno, ci siamo sentiti subito in sintonia: un’empatia tangibile, una sorta di comunione spontanea, nata dal semplice fatto di condividere la stessa passione. A conferma di quanto correre non sia solo questione di salute fisica o mentale, ma anche un formidabile strumento di accoglienza, di incontro e di senso civico.
E tutto questo, la domenica, durante la maratona, nella cheering zone al 33° chilometro si è trasformato in una grande partecipazione! Fare il tifo per i compagni – e qualunque altra o altro maratoneta passasse di lì – ha reso ancora più evidente questo potere: un incitamento, un sorriso, una parola di incoraggiamento possono dare quella spinta in più, quella motivazione extra per arrivare fino al traguardo!

Non ho corso la maratona, ma accompagnare Fabrizio, Bela e soprattutto Conny alla sua prima maratona, incitarli correndo quelle poche centinaia di metri accanto a loro e festeggiandoli all’arrivo è stata un’emozione incredibile. Mi sono pure commosso vedendo gli occhi di Conny lucidi mentre correva i suoi ultimi metri verso l’arrivo! Perché alla fine ciò che conta, quello che rende questi momenti veramente speciali, è la voglia di partecipare, di sostenersi a vicenda e di condividere ogni singola emozione, grande o piccola che sia. Questa per me è la vera figata di un meeting come quello di Siviglia: la sincerità dei gesti, l’onestà intellettuale con cui si vive la propria passione e il senso di appartenenza a qualcosa di più grande, bello, universale come la corsa.
Tutto questo, in poche parole, è stato per me il #FeelTheComfort dello slogan di questa serie di eventi: aprirsi al mondo in modo semplice, diretto e inclusivo, riassaporando la bellezza di essere cittadini dello stesso pianeta, senza altri pensieri! Quindi DAJE, VAMOS o OLÉ… o come si dice in qualsiasi altra lingua: l’importante è farsi sentire, correndo fianco a fianco e scoprendo che anche un solo chilometro condiviso può trasformare perfetti sconosciuti in compagni di viaggio.
Hai visto quante lingue può parlare un semplice paio di scarpe?!
