
Correre per una giusta causa ti spinge meglio al traguardo?
6 marzo 2019
Si può decidere di voler correre una maratona per molte ragioni, dal voler migliorare la propria salute e autostima o anche solo per socializzare. Una ragione molto in voga è correre una maratona per beneficenza.
Si può decidere di voler correre una maratona per molte ragioni, dal voler migliorare la propria salute e autostima o anche solo per socializzare. Una ragione molto in voga è correre una maratona per beneficenza. Scegliere di correre per beneficenza può rinvigorire la vostra motivazione di raggiungere il traguardo, oltre che garantirvi accesso alle maratone più famose, raccogliendo allo stesso tempo fondi per una giusta causa.
Ma vediamo perché correre per beneficenza donerebbe quella spinta maggiore a continuare e quel desiderio in più di terminare la gara, anche sopportando un duro allenamento.
Come correre una maratona per beneficenza riesce a darci più “sprint”’
Indossare il simbolo dell’organizzazione di beneficenza scelta, come uno stendardo, può darci quella motivazione extra per mettercela tutta quando siamo al limite. Ecco perché:
Motivazione psicologica
Molte sono le ragioni psicologiche che possono spingerci oltre quando si sceglie di correre per beneficenza. Forse è una causa che ti sta a cuore – per esempio una malattia che ha colpito qualcuno a te caro, o un’organizzazione di soccorso senzatetto per la quale hai fatto volontariato. Ebbene, correre per queste persone o per un determinato problema diventa altamente motivante. La maratona acquisisce un senso diverso, aiutandoti anche a mantenere alta la concentrazione nelle lunghe e solitarie sessioni di allenamento.
Anche il non voler deludere la tua organizzazione prescelta contribuisce a motivarti psicologicamente e farti andare avanti con l’allenamento.
Condividere il tuoi obiettivi può essere motivante
Definire i propri obiettivi (come correre una maratona per beneficenza) è largamente riconosciuto essere un’azione altamente motivante per spingerci a portarli a termine. Oltre alle parole, le persone si aspettano anche i fatti; insomma, si costruisce una sorta di pressione sociale da dover stemperare.Inoltre, se corri una maratona per beneficenza, molto probabilmente chiederai anche ai tuoi amici e famigliari di farti da sponsor, il che implica informarli del tuo obiettivo. Di conseguenza, questo ti porterà a dover rispettare maggiormente il tuo allenamento (piuttosto che abbandonarlo, quando nessuno lo sa).
Acclamazione dei sostenitori
L’incoraggiamento della folla è una delle cose più eccitanti quando si corre una maratona; ti rigonfia di motivazione, specialmente quando ti senti messo alla prova. Ma mentre il sostegno di amici e parenti arriva solo in punti determinati della corsa, il supporto morale dovuto alla beneficenza può essere costante per tutta la corsa. In aggiunta, ci saranno anche gli altri sostenitori della stessa causa, che anche non conoscendoti, ti acclameranno con i colori e i simboli dell’organizzazione attinente.
Socializzare con altri corridori della stessa causa
Le corse su lunghe distanze possono essere sfinenti e demotivanti, se le devi anche affrontare da solo. Correndo per beneficenza, avrai modo di partecipare a corse di allenamento settimanali con tanto di sostenitori di quella causa. Alternativamente, ci sono sempre alcuni gruppi attivi sui social media o altre app dove puoi condividere i tuoi record e tempi, i tuoi pensieri o interagire in merito a problematiche varie. Tutto ciò non farà altro che sostenerti moralmente e motivarti di più per dare il tuo meglio.
Supporto da parte dell’organizzazione di beneficenza
In molti casi, anche le organizzazioni di beneficenza partecipano attivamente a sostenere i corridori durante tutto il processo. Allenamenti personalizzati, suggerimenti sul tragitto o altri consigli, un padiglione dedicato a rinfreschi e massaggi alla partenza o al traguardo sono tutti validi esempi di sostegno. In questo modo, la motivazione resterà al massimo anche quando ti sentirai al minimo.
Dare un senso al proprio allenamento
Così come nella vita, correre una maratona con quella sensazione di stare facendo qualcosa per un bene superiore può essere enormemente motivante. Se decidi di correre per beneficenza, il tuo allenamento, seppur lungo e solitario, acquisterà un nuovo senso, che così come darti una spinta maggiore a volerti alzare la mattina e correre al freddo, ti caricherà anche nei chilometri finali. Senza questa motivazione “superiore”, scoraggiarsi e mollare diviene più facile, soprattutto se ci si fa male. L’alta quantità di sprono dovuto a una causa più grande di noi, rendendo l’esperienza più profonda, è capace di spingerci a percorrere più chilometri possibili.
Correre una maratona per beneficenza può spingerci oltre
Sebbene un solido programma di allenamento, un' attrezzatura resistente e dare ascolto al proprio corpo – se affaticato – siano aspetti fondamentali, non bisogna sottovalutare i benefici apportati dal correre una maratona per beneficenza, soprattutto per la motivazione. L’ispirazione, sostegno e senso di comunità supplementari che ne derivano potrebbero sorprendentemente facilitare l’andamento dell’allenamento, della gara e il taglio del traguardo, rispetto alla corsa fine a se stessa.